Giovedi 9 aprile serata di presentazione del nuovo libro su don Bosco
Scritto da 3 giornalisti di Carmagnola, nonno, figlio e nipote della famiglia Agasso
Interviene e coordina la serata Luca Rolandi,direttore de La Voce del Popolo, giornale della Diocesi di Torino. La serata si svolgerà al teatro Elios, piazza Verdi. Dalle ore 20.45
Nonno, figlio e nipote raccontano don Bosco
Un nuovissimo libro nato a Carmagnola
Una nuova biografia su San Giovanni Bosco firmata dai tre giornalisti maestri del genere biografico Domenico Agasso, Renzo Agasso e Domenico jr Agasso: Don Bosco, una storia senza tempo (Ellenici, pagine 294). Pagine dense sulla vita di un uomo che a 200 anni dalla nascita continua ancora ad affascinare molti. “Don Bosco – racconta Domenico jr Agasso – è un santo “per sempre” e per tutti, senza confini e con tanta storia dentro.
Com’è nata questa vostra biografia sul santo dei giovani?
Abbiamo accettato con entusiasmo la proposta con Elledici di scrivere la biografia “ufficiale” del bicentenario di don Bosco “a sei mani”, condensando in un’unica opera divulgativa esperienza, maturità e freschezza di tre generazioni: nonno, padre e nipote. La garanzia di procedere sulla strada giusta è stata l’autorevolissima supervisione di don Aldo Girando, “custode della storia del santo.
Quali aspetti della vita di don Bosco avete valorizzato nella biografia?
Innanzitutto l’infanzia e la prima giovinezza. Poi i suoi incontri, anche quelli caratterizzati da scontri, con personaggi e autorità più o meno famosi. Tutti i suoi successi, ma senza trascurare gli insuccessi. Il suo carisma poliedrico. La sua capacità di coinvolgere, entusiasmare, trasmettere speranza, coraggio e voglia di futuro.
Che cosa rappresenta don Bosco per la famiglia Agasso?
E’ un punto di riferimento costante. A cominciare da mio nonno Domenico, da sempre la vita e la santità di don Bosco ci coinvolge, affascina, appassiona. Questo legame è nato con la conoscenza e lo studio della sua storia.
Come giornalisti, che cosa “rubate” a don Bosco a duecento anni dalla sua nascita?
L’allegria, che non solo lo ha sempre accompagnato, ma che è sempre stata un suo cavallo di battaglia, soprattutto con i giovani, e anche nei momenti più difficili.Il santo di Valdocco ci ricorda che è necessario mantenersi sempre allegri oltre che umili e semplici, qualsiasi mestiere si compia o carica si ricopra.
Che cosa potrebbe rappresentare don Bosco per i giornalisti e gli scrittori del nostro Paese?
Un esempio di tenacia a favore del prossimo. Per chi, come i giornalisti, può scegliere se affrontare il proprio lavoro, da valenza e risvolti pubblici, con sufficienza se non con disonestà, oppure con quella determinazione che può portare a grandi risultati per il bene comune, don Bosco è un modello da seguire per come ha vissuto e combattuto fino a consumarsi fisicamente.